L’IDENTITÀ ISLAMICA DEGLI ALBANESI - MITO O REALTÀ
L’identità islamica e al contempo europea degli albanesi, diventata ultimamente è una questione trattata molto seriamente da parte di celebri personalità accademiche e vari studiosi albanesi.
Possiamo dire che problemi di questa natura, non sono nuovi per gli albanesi, essi si sono verificati durante tutta la loro storia, però si nota che ultimamente esse stanno emergendo con maggior intensità. Fatto sta che per un lungo tempo nei giornali e nei diversi media nazionali si è discusso se gli albanesi abbiano un identità islamica oppure una europea (cioè un identità cristiana-cattolica-latina oppure slavo-greco-ortodossa)!
Personalmente, non capisco il senso di questo dibattito a mio avviso insensato, tenendo in considerazione il fatto che l’intera Europa ed il mondo in generale è a conoscenza del fatto che la maggioranza della popolazione albanese è di religione islamica, praticandola o meno, conoscendola o meno (molti di qulli si fanno chiamare musulmani ma non sanno nulla della loro religione).
In secondo luogo, non riesco a capire il perché in Albania si faccia una tale politica infame anti-islamica. L’Islam è una religione dalla quale nessuno ha mai avuto problemi e neanche dai veri credenti.
É diventato luogo comune in Albania il negare della nostra identità islamica ed l’aver paura che se noi ci presenteremo all’ Europa come musulmani non ci permetteranno di farne parte.
A coloro che pensano in tal modo rispondiamo che “la paura è compagno inseparabile del ingiustizia” (W. Shakespeare), e che “il coraggio senza la ragione è uno dei tratti della paura.” (Seneca)
Tornando al nostro discorso, vorrei citare qua una frase tratta dal libro “I sette sogni del Albania” del grande imam, patriota, maestro, ex-consigliere del Ministro del Educazione, ed grande politico albanese H. Ali Korça che, nel lontano 1944, nella seconda edizione del suo libro scrisse: “Quando l’Europa ha decise di creare questo pezzo d’Albania, non ci mise la condizione che questo sarebbe avvenuto solo nel caso in cui avessimo abbandonato la nostra religione? In caso contrario l’avrebbero disintegrata completamente. E questo non è affatto giusto, perché noi sappiamo bene che se la maggioranza della popolazione non fosse stata musulmana, neanche questo pezzo sarebbe rimasto al Albania, ma al contrario sarebbe stata divisa tra gli stessi paesi confinanti.”
Per quanto riguarda i tanti discorsi trattati dai media e la propaganda imponente che cerca di indurre al erronea idea che gli albanesi sono un popolo ed uno stato laico (tutto questo con il proposito di lasciare da parte la maggioranza musulmana), vorrei aggiungere una frase che Napoleone Bonaparte disse quando vide che la troppa liberalizzazione era arrivata ad un limite estremo e la religione veniva disprezzata: “La religione è utile, perché anche se non ce ne fosse stata una, ci sarebbe stato il bisogno di crearla, questo solo la religione la può assicurare perché la morale di una nazione.” Dopo aver detto questo, si impegòo a preparare un clero degno delle necessità dell’epoca.
I tedeschi dicono: “Un professore, per quanto sapiente sia, se è una persona laica, non deve entrare ad insegnare né alle elementari e nemmeno all’ università.”
L’ultima frase sarebbe adatta per tutti quelli che vorrebbero gli albanesi convertiti al cristianesimo, quelli che fino a ieri attaccavano l’Islam ed i musulmani albanesi di nascosto, ed oggi, invece appaiono nei mass media ostentando coraggio e insistendo fortemente sulla loro idea della non appartenenza all’identità orientale musulmana bensì a quella europeo-cristiana.
Il peggio sta nel fatto che queste persone almeno per quanto riguarda il nome appartengono alla religione musulmana, a prescindere dal fatto che, nella loro ignoranza, confondono persino i termini specifici quali: muslimanesimo con l’Islam, muhamedani con i mussulmani ecc. L’Islam, non ha preso il nome dal suo profeta al quale gli fu rivelata questa divina religione come accade con il Cristianesimo che prese il nome da Gesù Cristo (Isa, secondo l’Islam), il Buddismo da Buddha ecc.
Si sa, che qualora questi individui proprio non volessero dirsi musulmani hanno il pieno diritto di professare un altra fede, in questo caso, meglio che cambino anche i loro nomi, come per esempio da Hayrullah possono farlo Thanas oppure Vangelo, da Abdullah possono cambiarlo in Paolo oppure Giovanni, da Ismail (nome del nostro profeta Ismaele chiamato dai Cristiani Iscmaeel) a Giovanni, ed da Fahri (che significa “colui che porta la gioia”) a Francesco ecc., ma non hanno nessun diritto di intromettersi negli affari personali degli altri, sopratutto se si tratta della maggioranza dei credenti di un intera religione. In questo modo, è naturale che si creino delle discrepanze tra le diverse comunità religiose, dopo di ché la responsabilità ricade su di loro, come nel ormai noto caso del crocefisso che volevano fissare in cima ad un monte in mezzo alla città di Scutari in una zona con documentata maggioranza di abitanti mussulmani: all’ epoca si creò un clima di tensione tra le due comunità, quella cattolica ed quella di maggioranza musulmana.
E vero che oggi gli albanesi stanno vivendo in condizioni di libertà e democrazia, però questo stato di libertà ed democrazia ha uno slogan che come tale si deve rispettare: “Libertà e democrazia significa che sei libero di dire o fare tutto ciò che desideri eccetto ciò rechi danno a te stesso o agli altri.”
In questo contesto rientra anche il fatto che ognuno è libero di fare le sue scelte, ma non può ed non deve in nessun modo imporre agli altri le sue idee.
Noi (parlo dei pseudo-musulmani albanesi) non possiamo diventare più cattolici del Papa...
Allora perché svolgere questi dibattiti inutili per una questione che è stata risolta proprio dagli stessi albanesi più di 600 anni fa accogliendo l’islam come propria religione (questo ben prima che giungessero i turchi)! Come si sa, il popolo albanese ha accettato di propria volontà la religione islamica, questo per ragioni diverse e ben note, ma mai essa non gli è stata imposta con la violenza. Possiamo affermare che in quei periodi della storia in cui c’è stata la “violenza” essa è avvenuta per motivi politici o personali, ma mai per imporre l’islam agli albanesi e dimostrare chiaramente che gli albanesi non si sono mai battuti tra di loro per motivi religiosi, quando è avvenuto è stato per motivi personali o tribali.
Fatto sta che attualmente in Albania, le persone che sono a capo della Politica, dell’arte e della cultura, dei media, della cinematografia, della pubblicazione dei libri ed anche del business sono persone di religione cristiana, soprattutto greco-ortodossa (molti di loro non hanno origini albanesi ma sono insediati qualche di tempo in Albania), ce sempre sono stati rispettati dalla maggioranza musulmana.
Un giorno un fratello mi riferì che il noto pubblicista e deputato Nicol Lesi, nel giornale da lui diretto pubblicò un articolo dove citava l’origine ed la religione di molti politici di un determinato partito: la maggior parte di loro era ortodossa, non essendo neanche di origini albanesi. Dopo questo, non abbiamo sentito sollevare alcuno problema da parte dei i musulmani albanesi, poiché l’islam accetta anche che il popolo possa essere governato da un non musulmano quando non si trovi una persona adatta tra i musulmani oppure quando un paese musulmano vien invaso, però questo deve accadere solo e soltanto quando essi sono giusti ed governino con giustizia.
Purtroppo, le altre religioni non hanno lo stesso riguardo, esse cercano in tutti i costi che la popolazione si converta alla religione di coloro che li governa.
L’Europa (l’occidente) cattolica, non vede l’Islam semplicemente come un muro davanti a sè, ma come una ostacolo dinnanzi ai loro desideri e pretese, credono e sono convinti che l’Islam sia l’unico pericolo per gli stati Europei.
L’orientalista cristiano europeo Gardner disse: “Proprio questa forza nascosta del Islam mette paura al Europa.”
Questa identità cristiano-europea venne menzionata per la prima volta al inizio del XX secolo (sub. frase citata da H. Ali Korça) la quale alla fine degli anni novanta prese delle dimensioni enormi.
Duro è l’attacco che ultimamente si sta facendo contro la presenza dell’Albania e della sua rappresentanza nella Conferenza Islamica.
Di ciò si è discusso a lungo nel dibattito tenuto qualche tempo fa a Tirana, dove si trattò l’identità europea degli Albanesi Vi parteciparono diverse personalità che sostennero la tesi del identità cristiana-europea degli albanesi. Purtroppo non erano stati invitati (si intende, per un evidente ragione) rappresentanti della Comunità Mussulmana Albanese (KMSH) e neanche una qualche nota personalità musulmana. Erano presenti solo personalità delle comunità cristiane, cattoliche ed ortodosse (compresi i religiosi di questi culti ), erano invitati anche diversi studiosi, come per esempio il direttore della libroteca ( e non biblio-teca) nazionale il quale è di origine “vllaho-ortodosso” ecc.
Se vogliamo mettere in discussione l’adesione alla Conferenza Islamica di un paese come l’Albania che ha una percentuale quasi del 80% della popolazione musulmana, che dobbiamo dire di quella della Russia, uno stato nel quale la percentuale dei musulmani è molto più bassa?
Per quanto riguarda la “mezza” identità degli albanesi i quali devono appartenere o al Oriente o al Occidente, questa è una questione delicata, la quale non si può risolvere semplicemente scrivendo o dicendo qualcosa in pubblico.
L’Islam ha dimostrato di esserci sempre stato in questa terra, soprattutto dopo il sistema dittatoriale comunista ed ateo. Ormai si sa, che anche le persone che si vogliono identificare con l’identità cristiana europea sono figli di quel sistema ateo e totalitarista.
E’ erroneo pensare che noi musulmani albanesi non amiamo l’Europa, perché volenti o nolenti siamo consapevoli che è stato Dio ad averci collocati in questo angolo di mondo, ma il fatto sta, che citando di nuovo Gardner, l’Europa non deve temere l’islam per causa nostra , ma ci deve accettare cosi come siamo.
L’identità religiosa degli albanesi, che fanno parte del vecchio continente resisterà nonostante tutto e non sarà minaccia per nessuno.
*Ermal Bega is Executive Director of:
“Albanian Center for Oriental Studies”
Tirana-Albania
Tradotto dall’albanese da Vajada Keçi Manjani
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